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[testimonianze audio] #IORESTOACASA ma ER.GO ci caccia

Questa mattina, agli studenti alloggiati nelle residenze ER.GO è arrivata questa mail in cui la direttrice dell’ente Patrizia Mondin invita i residenti a lasciare gli alloggi a seguito dell’ultimo decreto ministeriale.
Gli studentati andrebbero infatti lasciati in quanto possono essere luoghi affollati e gli studenti vengono invitati tornare alle proprie residenze giuridiche, ovvero a casa dalle proprie famiglie.
Innanzitutto la direttrice ammette il sovraffollamento degli studentati ER.GO, studentati di cui alcuni hanno solo una cucina per piano, ovvero 33 persone. Poi l’ente sembra dimenticare che se una persona accetta l’alloggio in studentato sarà forse perché la residenza della propria famiglia è lontana dalle città dell’Emilia-Romagna. In un momento in cui si ripete dall’alto della propria situazione privilegiata #iorestoacasa, agli studenti che vivono in alloggio si chiede di lasciare le proprie case e magari diffondere il virus in altre zone d’Italia farsi mettere in quarantena nelle zone d’arrivo in quanto provenienti dal Nord. Teniamo anche in conto che molti residenti negli alloggi Er.go sono stranieri che sono impossibilitati a tornare dei propri paesi di provenienza. Inoltre l’interruzione della gran parte dei servizi dei mezzi di trasporto ci fa sorgere un’altra domanda: come se ne dovrebbero andare?

In un ateneo in cui da anni ci si vanta dell’attenzione che si presta agli studenti e al diritto allo studio, in una situazione come quella che stiamo vivendo iniziano a venire al pettine alcuni nodi.
Gli studentati pubblici sono assolutamente insufficienti ma si continua a sbloccare cantieri per la costruzione di studentati privati, centinaia di migliaia di persone sono in ginocchio a causa dell’emergenza e l’unibo concede di pagare la terza tassa di contribuzione a fine Aprile, come se potessero sufficiente allontanare i problemi di qualche settimana sperando che nel silenzio passi il fatto che mentre i servizi non vengono erogati, le biblioteche sono chiuse e molti professori si rifiutano di svolgere didattica e esami online, l’Unibo si arricchisce alle spalle degli studenti.

Qui di seguito pubblichiamo le testimonianze di due studentesse che vivono in studentato a Bologna.

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