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Pandemia: sintomi di una crisi ecologica globale #2

Martedì 14\O4 ore 18.3O
”CURA E DISTANZIAMENTO SOCIALE IN TEMPI DI COVID19”
con Marie Moïse (ricercatrice della rivista Jacobin Italia) e Dario Firenze (psicologo in formazione e attivista dello sportello #NONSEISOLA di Ri-Make )

Il lavoro di cura intesa è quell’inisime di attività fondamentali per la riproduzione della società, ovvero tutte quelle azioni quotidinae che consentono di rigeenereare la nostra vita: preparare da mangiare, l’igiene del coropo e degli ambienti, il sostegno emotivo, l’educazione, l’assitenza in caso di disabilità o non autonomia fisica, e così via. in un momento di emergenza come quello attuale la possibilità di attenrsi alla quarantena si basa su tutto questo lavoro invisbile, che è stratturamente assegnato in manera asimmetrica alle donne, che sono costretta per coercizione sociale allo svolgimento di questo lavoro in condizioni di isolamento e subordinazione sociale. nei casi più gravi è la violenza fisica,economica e psicologica a incombere sulle donne. La quarantena, costringendo la gran parte della società alla vita domestica esaspera questa situaizone, fa ricadere un lavoro ancora piu pesante senza sosta sulle spalle delle donne dentro alle mura di casa, e rende ancor apiu difficile la relaizone con l’estaerno in caso di bisogno di aiuto. La solidairetà diventa allora necessaria per interrompere le drammtiache conseguenze del distanziamento sociale e ridurre le distanze. La soldiaiertà può diventare una nuova forma di relazione di cura, oreitnata non più alla riproduzione sociale di un sistema basato sullo sfruttamento e la viuolenza sulle donne, bensi a interrompere l’isolamento e a ripordurre un sistema sociale basato sulla cura reciproca e in conflitto con le asimmetrie strutturali esistenti
“Non sei sola, non sei solo” è un progetto di sindacalismo mutualistico e femminista, nato nello spazio di mutuo soccorso Ri-Make nel 2019. Nell’emergenza da Covid-19 il progetto ha dato vita a uno sportello di solidarietà reciproca, con delle attività di spesa a domicilio e spesa sospesa, babysitting solidale e un sportello sindacale virtuale di supporto per i problemi sul lavoro e l’accesso agli ammortizzatori sociali. Le attività si svolgono attraverso una rete solidale di persone che condividono le loro necessità e si mettono a disposizione per aiutarne altre. Insieme e in collaborazione con queste attività, il progetto Salute Fuorimercato di mutuo soccorso sanitario ha avviato nell’emergenza degli sportelli virtuali solidali sulla salute, in particolare sul diritto all’aborto e sull’accesso all’IVG in questo periodo, e collabora a uno sportello psicologico gratuito di ascolto e intervento attivato dal laboratorio di psicologia clinica He.Co.Psy-Health, Conflicts and Psychology dell’Università di Milano-Bicocca e da Medicina Democratica.

Mercoledì 15\O4 ore 18.OO
”MONDI POSSIBILI. COSTRUIRE IL FUTURO DIFENDERE IL VIVENTE”
con Salvo Torre (Università degli Studi di Catania)

Parleremo della grande trasformazione storica che sta avvenendo, accelerata dagli effetti della pandemia, che va pensata anche come una grande crisi di accumulazione del capitalismo. Forse non pensavamo di vivere una cambiamento cosi drastico e profondo nel nostro sistema chiusi nelle nostre case, in un momento in cui il controllo sociale ha permeato le nostre vite e in cui i lavoratori e le lavoratrici sono costrette a lavorare, rischiando la propria vita e quella dei familiari, per far sopravvivere il sistema capitalistico che ha creato questa crisi. È però importante ribadire che siamo giunti ad un punto di non ritorno, non stiamo vivendo solo una fase transitoria. Questa crisi fa emergere infatti tutte le contraddizioni insite in un sistema che da sempre ha vissuto grazie allo sfruttamento compulsivo del vivente e che ha scaricato sulla collettività tutte le conseguenze disastrose di ciò che ha prodotto.
Una risposta che possiamo dare in un momento come questo è la costruzione di reti di solidarietà, come alternativa al modello di sfruttamento e come mezzo per creare nuove relazioni umane, nuove proposte di trasformazione del sistema sociale. Un modo per ribadire che nessuno deve rimanere indietro e che nessuno deve essere costretto a pagare con la vita gli effetti di una crisi prodotta da chi da sempre ha sfruttato le classi sociali più deboli.
Le forme politiche di opposizione hanno sempre contrastato la paura costruendo socialità, così i blocchi, gli scioperi, le assemblee on line, le azioni concrete di solidarietà verso chi è più debole stanno costruendo una prospettiva per il futuro. Ora che il capitalismo si è mostrato nella sua forma più pura e che un grande sconvolgimento politico sociale sancirà un radicale cambiamento delle istituzioni moderne, dovremo lottare perché l’alternativa che proponiamo non venga assorbita, perché siano visibili i percorsi concreti e attuabili che si stanno aprendo.

Salvo Torre, studioso di ecologia politica, si è occupato di movimenti sociali, crisi ecologiche, città e conflitti urbani. È professore associato di geografia e insegna Ecologia politica e geografia sociale presso l’Università degli studi di Catania. È condirettore della collana Ecologia Politica per le edizioni Orthotes ed è componente delle reti di ricerca Politics Ontologies Ecology e World Ecology Research Network. Fa parte del comitato scientifico della rivista “Movimentos Sociais e Dinâmicas Espaciais” (Grupo MSEU – Récife) e del Right City Lab dell’Università di Salerno.

Venerdì 17\O4 ore 18.OO
”COVID-19 E INQUINAMENTO DELL’ARIA”
con Gianluigi De Gennaro (Università di Bari) e Francesca Dominici (Harvard University)

Quali relazioni ci sono tra l’inquinamento dell’aria e la pandemia del covid-19?
Come cambia l’impatto e la diffusione del virus al variare della qualità dell’aria?
Tantissime persone si sono poste queste domande notando la drammatica diffusione che il covid-19 ha avuto in zone ad alto tasso d’inquinamento come la provincia dello Hubei in Cina, e nella pianura padana – l’area vasta più inquinata d’Europa – dove l’incidenza del virus è stata altissima ed ha tragicamente provocato migliaia di morti.
Nonostante le difficoltà nel reperire dati affidabili sul virus, sono stati avviati coraggiosi studi sul tema, raggiungendo risultati già molto importanti.
Fin dalla metà di Marzo abbiamo visto i media italiani riportare (talvolta in modo impreciso) il position paper degli studiosi del SIMA (Società Italiana Medici Ambientali) e delle Università di Bologna e Bari. Tale presa di posizione, sulla scorta di studi precedenti, ipotizza un’azione del particolato atmosferico (PM10 e PM2.5) tanto come vettore di diffusione del virus (funzione carrier) come della sua virulenza (funzione boost).
Il 5 Aprile è poi uscito il primo studio quantitativo su larga scala, proveniente dal Dipartimento di Biostatistica di Harvard dal nome “Exposure to air pollution and COVID-19 mortality in the United States”. Il risultato di questa analisi condotta sul 98% delle contee statunitensi è a dir poco netto: un piccolo incremento nell’esposizione ai PM2.5 porta ad un significativo incremento nel tasso di mortalità del virus.

Maggiori informazioni > Covid-19 e inquinamento dell’aria > Ecologia Politica – Pisa
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ANDEMIA-SINTOMI DI UNA CRISI ECOLOGICA GLOBALE

Quella che stiamo vivendo in questi mesi è una crisi dentro la crisi. L’epidemia coronavirus esplode in un momento in cui una crisi molto più profonda ha acuito tutte le sue fratture, già visibili da decine di anni: la crisi ambientale ed ecologica.

Vediamo come in questo momento sono portate all’esasperazione diverse situazioni latenti di sfruttamento e appropriazione, rendendo evidente chi è che paga i costi di questa crisi: dagli operai che lavorano in fabbrica senza alcuna misura di sicurezza e che si stanno opponendo tramite scioperi spontanei e determinati alla costante prioritizzazione del profitto, alle donne e mamme sulle cui sole spalle è scaricato il compito di cura e riproduzione sociale, in assenza di una qualunque assistenza o copertura, passando per i lavoratori e le lavoratrici precari/e che devono sopportare a fatica i costi della vita, in assenza di alcun tipo di reddito garantito.

Sfruttamento di corpi e territori, estrattivismo sfrenato, sovrapproduzione di merci, colonizzazione, inquinamento atmosferico, innalzamento delle temperature, riduzione della biodiversità e non solo, sono le falle del sistema, che ad oggi non possono più essere ignorate e tantomeno risolte in esso.

La trasformazione degli ecosistemi e la distruzione della biodiversità ha contribuito ci mostra che patologie come il Covid-19 non sono contraddizioni esterne ma endogene al sistema. Perciò quella che stiamo attraversando ci risulta essere non solo una crisi nella crisi ma piuttosto una crisi dalla crisi. Ci è chiaro perciò che anche tutte le difficoltà che stanno sorgendo in questo momento di emergenza non erano altro che presenze connaturate nelle politiche neoliberiste che hanno nel tempo reso più profonde le disuguaglianze, mettendo al primo posto sempre il profitto.

Per questo un ritorno alla cosiddetta “normalità” non può essere qualcosa a cui ambire, perchè fino ad oggi la normalità è stata lo sfruttamento forsennato della vita e dei territori, grazie ad un sistema strutturato sulla disuguaglianza e il dominio.

Ciò di cui pensiamo sia necessario dotarsi in questo momento per riuscire ad affrontare adeguatamente la quarantena e il post-pandemia sono momenti di confronto (seppur virtuali) per riuscire a capire a fondo tutte le cause di questa crisi che è ambientale ed ecologica, valorizzare le esperienze che rappresentano reali alternative a questo modo di produzione e creare strumenti di lotta per poterne uscire tutt_ insieme, senza lasciare indietro nessun_.

Obiettivo numero uno: porre finalmente la salute, i corpi ed i territori, al primo posto!

Per iniziare abbiamo pensato ad un ciclo di interventi online con per poterci dotare di strumenti di lettura delle realtà, adeguati ad affrontare la crisi globale, per riappropriarci di passato, presente e futuro in ogni loro sfumatura!

Noi vogliamo essere il vivente che si ribella e costruisce alternative contro quella “normalità” che sta rendendo il pianeta un luogo inospitale!

#PrimaLaSalute #ecologiapolitica

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Caro Carlo Nel bel mezzo di un ventennale in cui da tutte le parti ci si sporca la bocca sproloquiando, reinterpretando, e dissociandosi, noi continuiamo a raccogliere da terra quell'estintore. Cospirando, combattendo e sognando.

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