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DI COSA ABBIAMO BISOGNO

PER NON DOVER TORNARE AI PROBLEMI DELLA “NORMALITA'”

Dall’immagine che si vuole far uscire all’esterno, sembra che l’Università di Bologna abbia affrontato l’emergenza del coronavirus come se niente fosse, con la serietà, l’efficenza e la democrazia che contraddistinguono il “modello Emilia-Romagna” (basta! Sono cinquant’anni che ci raccontano questa balla).
Sembra, stando al marketing Unibo, che le lezioni online attivate sulla piattaforma Microsfot Teams non differiscano praticamente in niente con quelle di presenza, che gli esami si svolgano come sempre (sì è stata una botta ma ci siamo rialzati e riorganizzati!), che i libri si trovino come si sono sempre trovati e che, insomma, la vita trascorra in tranquillità.

Secondo l’Università l’importante è che restiamo a casa e vedrete che andrà tutto bene!

Bella, bellissima favola! Basta parlare pochi minuti con qualunque studente, studentessa ma anche docente per capire che si tratta, appunto, solo di una favola. Nelle mail quasi quotidiane inviate dal Rettore Ubertini non c’è un accenno a ciò che una studentessa o studente sta vivendo sulla propria pelle. E non ci meravigliamo che questo non accada: all’amministrazione universitaria la reale condizione di precarietà di chi frequenta l’università non è mai interessata e mai è stata una loro priorità.
L’unica briciola che hanno pensato di concederci è stato di ritardare il pagamento della rata universitaria di un mese, anziché pagarlo nel mese corrente.

Briciole davanti ai problemi reali di chi viene visto solo come un prodotto da formare e poi smerciare alla svelta:

➡️Non è per niente semplice seguire lezioni online con la connessione dello studentato o contemporaneamente ai propri cinque coinquilini connessi alla stessa linea.

➡️Molti docenti non hanno ancora inserito o hanno già comunicato che non inseriranno appelli d’esame da tenere sulla piattaforma Microsoft Teams diffidenti, in alcuni casi anche giustamente, verso la possibilità di tenere i loro esami online.

➡️L’inaccessibilità del prestito bibliotecario sta mettendo studenti e studentesse davanti all’impossibilità di reperire i libri o al dover spendere soldi che non hanno per volumi che useranno solo una volta. Le risorse messe online dall’Unibo non bastano!

➡️Le modalità per gli esami scritti online sono fra il classista ed il distopico. Non si tiene conto, nella procedura presentata dall’Università, del “digital devide”, della possibilità che qualcuno non disponga di un computer con webcam, di una buona connessione internet (come ad esempio accade negli studentati Er.go) ma anche che qualcuno disponga di un computer fisso e non PC per cui non può ruotare lo schermo se richiesto dal professore. Chi ha figli in casa come può sostenere un esame di più ore senza avere qualcuno che si curi di loro?Poi da tenere in conto è il potere d’intromissione nello spazio personale di studenti e studentesse di cui si vuole fare carico l’Università

➡️Er.go ha comunicato che non verranno spostati i termini di presentazione dei CFU necessari all’ottenimento della seconda rata della borsa di studio. Giustificazione: tanto gli esami si possono fare online

➡️Er.go ha chiesto agli studenti e alle studentesse che abitano negli alloggi universitari di lasciare la propria abitazione a causa del sovraffollamento degli studentati e della conseguente possibilità di creazione di focolai. Adesso però informa che: a chi ha lasciato il proprio alloggio, sotto spinta dello stesso ente, verrà conferito la restante parte della borsa di studio come se di fosse “in sede”

Non possiamo accettare l’indifferenza nei confronti dei problemi di studenti e studentesse.
Questa situazione emergenziale sta mostrando in maniera più chiara la vera essenza dell’Università oggigiorno: un esamificio con le sue necessità produttive per cui non siamo solo fruitori ma anche prodotti da sfornare nel minor tempo possibile.
Non possiamo essere noi a dover pagare con soldi e tempo l’incapacità e l’avidità di Unibo ed Er.go.

👉Di cosa abbiamo bisogno:

1️⃣ un SEMESTRE AGGIUNTIVO gratuito e per tutti, dal primo all’ultimo anno di triennali, magistrali, lauree a ciclo unico, master e corsi singoli

2️⃣ BLOCCO DELL’ULTIMA RATA DI TASSE UNIVERSITARIE; non stiamo usufruendo di servizi da parte dell’Università che non sta neanche avendo spese di gestione delle sedi

3️⃣ SECONDA RATA DI BORSA DI STUDIO GARANTITA a tutti e tutte e nella sua interezza, senza requisiti di merito

4️⃣ EDILIZIA STUDENTESCA GARANTITA, di qualità ed ecosostenibile da costruire quindi tramite la requisizione di palazzi e spazi vuoti. Non serve altra cementificazione e speculazione edilizia!

#andràtuttobene quando la smetteranno di raccontarci le favole e il diritto allo studio sarà garantito per tutt_!

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