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My “sweet” quarantine #1

Studente lavoratore fuorisede di 24 anni

La mia quarantena la sto vivendo relativamente bene, mi sto tenendo attivo e distratto con i miei coinquilini, con in coinquilini della mia ragazza. Quindi mi tengo distratto da un po’ di questioni che mi farebbero forse prendere un po’ male. Dico “relativamente” perché ovviamente si sta bene quanto è possibile starci chiusi dentro quattro mura. E’ chiaro che mi piacerebbe molto di più farmi i miei bei giretti e quant’altro. Però personalmente non sto ancora sentendo gravi disagi perché riesco a cavarmela con degli stratagemmi, altre persone che vivono con me e che ho visto da vicino stanno iniziando ad accusare molto di più la permanenza in casa. Con i coinquilini tutto sommato va ancora tutto bene. Poi in questa casa prima della quarantena non ci sono praticamente mai stato.

In casa si sta bene in quanto siamo soltanto in tre anziché cinque, quindi abbiamo degli spazi che non sono certamente quelli della casa di George Clooney però per tre possono bastare. Fossimo stati in cinque avremmo iniziato a soffrire di anche altri problemi dato che per cinque: il frigorifero non va bene, i fornelli non vanno bene, non c’è spazio per studiare. In camera non c’è spazio per studiare e così studiamo in due o in tre in salotto. In cinque, studiare in questa situazione sarebbe stato impossibile.

Di affitto, comprese le spese di condominio, paghiamo non ricordo se 1250 o 1230€ in cinque. Il tutto diviso in base alla grandezza e ai problemi delle camere: io sono quello che paga di meno, 226€ in singola con la caldaia ed il contatore del gas e con la situazione che appena fuori dalla finestra c’è il terrazzo di quelli difronte.

Per pagarmi affitto e non solo ho in primo luogo i soldi della pensione di mia madre che è 270€ al mese finché studio e finché ho 26 anni. Con quelli riesco comunque a pagarmi l’affitto, per il resto mi arriva la cassa integrazione dal Bar (mi dovrebbe arrivare prima o poi) ma che è basata sulle ore di lavoro dichiarate che sono ovviamente molte meno di quelle reali. In poche parole mi arriveranno 100 euro e qualcosa di cassa integrazione. Il proprietario del bar intanto ci sta prestando dei soldi che gli ridaremo prima o poi ma ancora non ci siamo messi d’accordo su questo. Quindi più o meno questo basta a pagare le varie spese, poi ovviamente ho un po’ di soldi da parte dalla liquidazione di mia madre, da lavori precedenti e insomma riesco a pagarmi affitto, cibo e anche qualche bottiglia di vino.

Il proprietario – ho controllato l’altro giorno sul sito del catasto online per vedere quanti appartamenti avesse – effettivamente è proprio un palazzinaro. Ha credo tutta questa palazzina, una parte di quella di fianco, i negozi qui sotto, un appartamento qui di fronte e la villa sui colli dove sta lui. Personalmente poi non saprei dirti com’è perché è gestito tutto tramite agenzia, non l’ho mai visto. Quindi è anche più difficile trattare. Abbiamo inviato una lettera in cui proviamo a contrattare un dimezzamento del canone d’affitto ma ovviamente non ci ha ancora risposto.

Venendo alle altre spese: per le spese alimentari al supermercato sto spendendo molto di più ma, in compenso, non sto più spendendo nulla per tutte le altre cosine. Prima se andavo a studiare in biblioteca poi mangiavo in giro e quindi spendevo di più. Tendenzialmente penso di essere paradossalmente entrato in una fase di risparmio ma questo dipende anche dal mio alcolismo.

In quanto a studio invece non ho fatto praticamente nulla: dovevo dare un esame di storia per cui dovevo leggere un libro enorme ma da quando è iniziata la quarantena mi sono praticamente stoppato, ho letto cento pagine in un mese. Non riesco più assolutamente a trovare la concentrazione, un po’ perché siamo perennemente bombardati da pensieri, parole notizie su sto cazzo di virus, un po’ perché la mia abitudine è di studiare in biblioteca e stare in giro; studiare in casa non era mai stato nelle mie abitudini ed è difficile prendere una nuova abitudine da un momento all’altro.

Così, visto che non riuscivo a studiare, ho pensato di fare qualcosa di più pratico e quindi scrivere la tesina per un altro esame. Mi sono messo a pensare a vari argomenti, a cercare una bibliografia ma è impossibile: posso anche trovare riferimenti bibliografici utili ma non si trovano le risorse online e anzi, per alcune cose mi servirebbe addirittura il prestito interbibliotecario e non credo proprio si riesca a fare in questo momento. Ci ho proprio rinunciato.

Anche il fatto di doversi obbligatoriamente comprare, qualora si trovassero, i libri che ti servono è un problema. Comunque io non sto facendo niente a livello accademico, mi sono proprio rassegnato e quindi mi sono messo l’anima in pace con sta cosa di cercare i libri; però se avessi voluto continuare a studiare sarebbe stato un problema anche quello.

Mi aspetto per lo meno una proroga delle scadenze dell’anno accademico e poi non so che altro. Leggevo ieri il decreto per cui alle medie non ci saranno gli esami a meno che non si rientri a scuola entro il 18 maggio, alle superiori invece sono tutti promossi. Non so se ha altrettanto senso fare una cosa simile all’università, di certo allungare l’anno accademico senza far pagare ulteriormente o trovare agevolazioni per gli studenti che hanno pagato le tasse per quest’anno penso sia doveroso e credo che lo faranno. Auspico principalmente lo spostamento delle scadenze dei pagamenti delle tasse e soprattutto lo spostamento della scadenza dell’anno accademico effettivo. Anche chi doveva fare periodi di studio o di ricerca all’estero credo sia fortemente penalizzato. Un semestre in più poi non credo che costerebbe tanto all’Università.

Quando provo a pensare al futuro, al post-quarantena, penso sarà un bel casino, non so bene che scenario aspettarmi. La preoccupazione è quella che la crisi economica che verrà sia affrontata esattamente come quella del 2008 cioè che i soldi vengano usati per salvaguardare i grandi interessi economici e non invece per garantire tutele sociali contro la catastrofe che ci sarà. L’unica nota in cui mi permetto di essere illuso è che la crisi del 2008 è molto recente e non avevamo ancora finito di farla rientrare del tutto; eravamo proprio nel momento in cui si stava rielaborando come era stata gestita e come si poteva fare di meglio. Mi auguro che questa crisi ci colga più preparati dell’ultima volta. Mi auguro che non ci sia un nuovo governo Monti che stia lì a dire “sacrifici, sacrifici, sacrifici”. Mi auguro anche che nei confronti dell’Unione Europea ci sarà un atteggiamento diverso e mi aspetto (ma probabilmente mi illudo) che la sinistra torni ad essere sinistra e torni, in questo momento necessario, a riprendere in mano i suoi ruoli. Credo sia anche un momento in cui ci si sta politicizzando molto; è una cosa calata dall’alto ma siamo tutti in casa a pensare a questa cosa ed è una cosa molto più comprensibile rispetto al caos finanziario del 2008. Penso che molta più gente si stia ponendo dei quesiti sulla sanità ad esempio. La prima crisi sanitaria e vedi gli Stati Uniti d’America andare in crisi totale; uno così mette in discussione tutto il modello socio-economico perché quella era un’economia oggettivamente forte e ora sono con migliaia di persone senza casa, senza sistema sanitario, senza un cazzo e moriranno a milioni. Insomma è un trauma forte ma che può dare un bello scossone agli animi.

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