Come avevamo promesso l’1 ottobre oggi siamo tornat_ in Bolognina per puntare nuovamente il dito contro un modello di città e di università inaccessibile ed escludente. Abbiamo dimostrato con tutta la determinazione, la rabbia e la forza di chi ha voglia di essere protagonista dei cambiamenti della propria città che non chineremo la testa di fronte a quelle decisioni politiche ed economiche che non tengono mai conto delle nostre necessità e dei nostri desideri. Noi però non siamo qua per resistere, siamo qua per attaccare!
Attacchiamo The Student Hotel perché è l’emblema di come il profitto venga sempre prima del bisogno. Attacchiamo il comune perché al posto di affrontare l’emergenza abitativa ormai strutturale a Bologna, plaude alla speculazione e alle iniziative delle multinazionali. Attacchiamo l’UniBo perché invece che farsi garante del diritto allo studio esternalizza sempre di più questo compito ai privati.
In un momento di crisi pandemica – con posti dimezzati negli studentati, nelle aule studio, a lezione, con la mancanza totale di un servizio mensa e di trasporti adeguati alla nostra tutela, con la chiusura di tantissimi spazi fisici, di aggregazione, di confronto, di socialità – ciò di cui realmente abbiamo bisogno è spazio. La salute si tutela con l’autogestione e l’autorganizzazione, non può essere una scusa per toglierci sempre di più!
Oggi l’abbiam o dimostrato, non è delle briciole che ci accontentiamo. Se ciò di cui abbiamo bisogno e desideriamo non è accessibile a tutt_, ce lo andremo a prendere!