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Raccontare il ’77 – iniziativa on-line

Raccontare il ’77 – Iniziativa on-line, in diretta sulla nostra pagina facebook Giovedì 11 Marzo, ore 18.00

A 44 anni di distanza dal 1977 ed in particolare dall’11 marzo di quell’anno, ci arrivano ancora le eco del movimento sociale che non è racchiudibile nell’arco di un anno solare ma che, innegabilmente, in quell’anno trovò il proprio culmine.
I fatti, le parole e le immagini di quell’anno hanno sono giunti fino a noi oggi principalmente attraverso la pratica della memoria, collettiva o individuale.
Escludendo infatti una breve parentesi, che ancora oggi è oggetto di qualche sporadico richiamo, di storiografia “giudiziaria” – ovvero basata esclusivamente sull’uso acritico di fonti criminali, verbali di polizia e sentenze di tribunale – è stata la memorialistica la principale voce di un periodo complesso fatto di rotture, alleanze, stravolgimenti e cristallizzazioni. È la strada tracciata dai diretti protagonisti di quegli avvenimenti, che già da qualche settimana dopo l’11, in “Bologna, marzo ’77 … Fatti nostri” ammoniva gli esterni alla faccenda dall’esprimere giudizi.


Questa volontà è stata per molto tempo rispettata; adesso però gli studi storici, in virtù della distanza che rischiara, reclamano diritto di studio e di parola. Si apre quindi la battaglia nella storiografia sul Movimento del ’77. Come una nuova “moda storiografica”, gli studi sul ’77 e sui movimenti sociali degli anni Settanta stanno venendo a sostituire quella precedente, il “fratello maggiore” ’68.
Come si sta sviluppando questo nuovo filone di studi? Quali sono le fonti utilizzate prevalentemente? Quali approcci storiografici vengono usati?

Di ciò discuteremo con Alessio Gagliardi, professore di storia contemporanea e autore de Il ’77 fra storia e memoria (Roma, 2017), volume che ripercorre le molte analisi e interpretazioni del Settantasette, per ricostruire la complessità e le molteplici sfaccettature di quell’evento e inserirlo in una più ampia prospettiva storica.
Con questo nuovo interesse per la storia dei movimenti sociali degli anni Settanta e non solo, assumono centralità figure nuove di archivi alternativi e complementari a quelli di Stato: gli archivi “di movimento”, formati dalla stratificazione di esperienze politiche collettive di ogni sorta e dal materiale da queste prodotto e raccolto. Capiremo con l’Archivio dei movimenti sociali “Via Avesella” cosa questi soggetti custodiscono, cosa possono raccontare e come possono agire sul presente.

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