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Prato – in migliaia in marcia per la libertà: abolire i Decreti Salvini!

Ieri a Prato un grande corteo ha sfidato i decreti Sicurezza di Matteo Salvini e le ridicole restrizione della questura, portando la rabbia di lavoratori e lavoratrici, studentesse, studenti e solidali fin sotto il Comune, conquisandosi così il diritto di manifestare in città.

Foto: Firenze dal Basso

Il corteo indetto dal sindacato S.I. Cobas si è dato concentramento nel piazzale della stazione che si è gremito presto di solidali venuti da tutta Italia.
Le rivendicazioni della marcia: la cancellazione totale dei decreti Salvini e l’eliminazione delle multe arrivate ad operai della Tintoria Superlativa e a due studentesse solidali colpevoli, secondo la questura, di aver manifestato per ottenere il pagamento di ben sette mesi di lavoro. Queste multe sono proprio le prime applicazioni dei decreti voluti da Salvini quando era Ministro dell’interno e non ancora cancellate dal nuovo governo.
Il corteo ha subito gridato forte e chiaro la propria rabbia verso delle leggi che vanno a colpire chiunque si ribelli alle ingiustizie della nostra società ed anche verso la decisione di questura e prefettura di autorizzare solo 600 metri di percorso per un corteo di migliaia di persone!
Già dalla partenza il corteo aveva espresso la volontà di manifestare liberamente in città e, aggirando i blocchi delle forze dell’ordine,  il corteo ha conquistato il centro ( video ) di Prato arrivando fino alla Piazza del Comune.
In piazza la grande manifestazione ha mostrato la forza che solo la vera opposizione sociale può avere, rivendicando l’abolizione immediata di un decreto non solo razzista ma anche classista e autoritario. Non ci basta la modifica che chiede qualcun’altro (addirittura chiedendo nuovi tipi di Daspo).

Foto: Firenze dal Basso

A manifestazione finita le forze dell’ordine, visibilmente irritate per lo smacco subito, hanno sgomberato a forza e vilemente la piazza ( video )che già iniziava a svuotarsi. Un esempio della repressione che subisce oggi in Italia chi lotta per il proprio stipendio o per un trattamento migliore sul luogo di lavoro, o anche solo per dimostrare la solidarietà.

Non saranno certo i divieti e le cariche vigliacche delle forze dell’ordine a fermare la voglia di lottare per conquistare i diritti e la dignità.
Rinnoviamo la nostra solidarietà agli operai e alle studentesse colpite dalle multe degli infami Decreti Salvini e ci uniamo al coro che ne richiede l’immediata cancellazione.

Libertà di scioperare per tutt@!

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