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Saperi

OGGI LO SPAZIO, DOMANI TUTTO

Dopo un mese di occupazione che ha portato alla nascita di SPLIT - Spazio Per Liberare Il Tempo, cogliamo l'occasione per riprendere un po' le fila dei possibili terreni di conflitto nel mondo dell'Università, partendo dalle molteplici esperienze di riappropriazione che si sono attivate in Italia nelle ultime settimane.

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INCHIESTA DALLA PIAZZA STUDIO AUTOGESTITA: PERCHE’ OCCUPIAMO

Con l’esperienza della Piazza Studio Autogestita abbiamo in tantə parlato di cosa sia l’Università e di come metterla a critica e soprattutto di cosa poter fare, organizzandoci, per scardinare le logiche vigenti, per rendere l’Università qualcosa dove poter discutere, dibattere, condividere e creare saperi nuovi senza alcun giudizio o imposizione, senza nessun ricatto economico basato sul tempo e le continue ansie che ne derivano, qualcosa che possa essere davvero accessibile a tuttə, sia a livello fisico che cybernetico e che sia una scelta e non un obbligo morale per formarsi al lavoro. Per porre il nostro primo attacco in questo campo di battaglia abbiamo quindi deciso di iniziare riprendendoci dello spazio, per riappropriarci oltre di questo anche del nostro tempo e poter vivere entrambi secondo le nostre necessità e i nostri desideri. Perciò la Piazza Studio Autogestita ha trovato una casa ed abbiamo occupato un plesso con dei giardini di proprietà di Unibo, dove poterci trovare, autogestire, confrontare e studiare assieme, nell’autotutela collettiva, al grido di “Quello che non ci date noi ce lo riprendiamo!” Così dalla Piazza Studio Autogestita e poi Occupata è nato SPLIT-Spazio Per Liberare Il Tempo, un luogo che non vuole chiudersi in se stesso, ma aprirsi alla comunità studentesca ed essere fucina di idee ed iniziative, per espandere orizzonti e mobilitazioni e riprenderci lo spazio, il tempo e i soldi che ci sono stati sottratti. Time Lapse, la campagna per la liberazione del nostro tempo, di cui l'occupazione è solo una tappa è solo all'inizio, vogliamo tutto!

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TIME IS OVER

Eccoci giunt alla quarta edizione di Piazza Studio Autogestita. Dalla prima volta che abbiamo messo in campo questo esperimento è passato quasi un anno, un anno in cui richieste, sogni, desideri e bisogni di student sono stati totalmente ignorati, sempre nel nome della produttività della nostra università, sempre nel nome della competitività che caratterizza Unibo, e più in generale l’ambiente accademico.

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DAX VIVE!

La notte del 16 Marzo del 2003 una violenta aggressione fascista colpisce alcunx compagnx, tra cui Davide Cesare detto "Dax", che viene accoltellato davanti ad un locale di Milano. I soccorsi tardano ad arrivare per l'ostruzionismo da parte delle forse dell'ordine. Alla notizia dell'aggressione i compagni e le compagne decidono di radunarsi davanti all'ospedale San Paolo, dove era stato portato Dax. L'ospedale diviene teatro di attacchi nei confronti dei/delle solidalx da parte della polizia armata di mazze da baseball e spranghe di acciaio, dimostrando ancora una volta qual è il ruolo dei cani da guardia dello Stato

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11 Marzo – Bandiere rosse al vento!

11.03.77 - 11.03.21, 44 anni dall'uccisione di Francesco Lorusso, da quei momenti in cui il movimento studentesco urlava forte la propria rabbia, e le eco delle lotte di quegli anni non hanno mai smesso di riecheggiare in ogni dove, in ogni angolo di Bologna, della zona universitaria. Sui muri, durante le iniziative, nelle occupazioni, nei cortei, nelle voci, nelle risate, negli sguardi complici de* compagn* e soprattutto nei cuori la memoria di Francesco ci ha sempre mosso, sempre spinto in avanti per continuare a lottare.

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Raccontare il ’77 – iniziativa on-line

A 44 anni di distanza dal 1977 ed in particolare dall'11 marzo di quell'anno, ci arrivano ancora le eco del movimento sociale che non è racchiudibile nell'arco di un anno solare ma che, innegabilmente, in quell'anno trovò il proprio culmine. I fatti, le parole e le immagini di quell'anno hanno sono giunti fino a noi oggi principalmente attraverso la pratica della memoria, collettiva o individuale. Escludendo infatti una breve parentesi, che ancora oggi è oggetto di qualche sporadico richiamo, di storiografia "giudiziaria" - ovvero basata esclusivamente sull'uso acritico di fonti criminali, verbali di polizia e sentenze di tribunale - è stata la memorialistica la principale voce di un periodo complesso fatto di rotture, alleanze, stravolgimenti e cristallizzazioni. È la strada tracciata dai diretti protagonisti di quegli avvenimenti, che già da qualche settimana dopo l'11, in "Bologna, marzo '77 … Fatti nostri" ammoniva gli esterni alla faccenda dall'esprimere giudizi.

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L’UNIVERSITA’ SIAMO NOI! – ASSEMBLEA ON-LINE

Esattamente un anno fa il nostro mondo si è fermato, un lockdown generalizzato ha congelato le nostre esistenze. Nonostante questo stand-by, nonostante il fatto che la pandemia non sia stata solo una costante minaccia alla nostra salute fisica ma abbia anche comportato un carico di stress, paura e sofferenza non indifferenti, nonostante la crisi sanitaria, che è stata ed è anche economica e sociale, la nostra università, nel nome del proprio prestigio, ha continuato ad imporre ritmi produttivi che non hanno mai smesso di essere frenetici.

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La risignificazione dell’università parte da qui, parte da noi!

Ad un anno dall'evento che ha sconvolto le nostre esistenze e che ha messo in luce le contraddizioni latenti dei mondi che viviamo, ci ritroviamo ancora smarritə nella sofferenza cercando, a fatica, di continuare ad immaginare modi di vivere differenti che, nonostante la normalizzazione del dolore impostaci, riescano ad essere possibilità reali e non fantasie utopiche. L'università, uno di questi mondi, accantonata dal dibattito pubblico istituzionale è diventata per centinaia di migliaia di studentə, professorə, ricercatorə, dottorandə un non-luogo ancora più invivibile di quanto già non fosse prima della pandemia. L'ottica utilitarista e pienamente funzionale all'accesso al mondo del lavoro - a patto di eccellere e sgomitare - che l'universo formativo ha, non ha fatto che diventare ancora più palese. Ultima testimonianza di ciò sono le bozze di recovery plan messe in campo dal governo Conte e approvate dall'attuale governo Draghi. Ma l'Università è altro, l'università è tempo, è esistenze, è sete di socialità, di legami, di arricchimento. Ci chiediamo da mesi quali siano le modalità in cui poter risignificare anche con la pratica i luoghi universitari, il sapere, la conoscenza e la passione, continuando a tenere al primo posto la salute collettiva. Le risposte sono state fin da subito l'autogestione, l'autorganizzazione, l'autotutela, che combinandosi con i bisogni e i desideri delle soggettività che attraversano l'università creano spazi di possibilità, di azione, di bellezza. Per questo nasce, già sull'inizio dell'estate 2020, Piazza Studio Autogestita (https://cuabologna.it/2020/06/25/non-ci-accontentiamo-delle-briciole/), un modo di ritrovarsi, di confrontarsi di nuovo e di protestare per le ingiustizie subite fino ad allora, e che purtroppo non sono mai cessate, nonostante i lunghi mesi in cui momenti di agitazione, azione, iniziative in rettorato si sono susseguiti.

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Borse di studio e CFU – Unibo: dopo un anno a che punto siamo?

Le varie Università italiane, per come sono strutturate, ogni anno stanziano dei fondi che verranno destinati ad essere contributo economico per chi è iscritto all’ateneo ed ha problemi di reddito, così da garantirne l’accesso allo studio, o meglio, per aumentare il proprio numero di iscritti. Il sistema delle borse di studio, infatti, non consiste in un aiuto economico per chi lo necessita senza alcun tornaconto, ma si basa su dei principi di ricatto e su un funzionamento che deve giovare solamente l’università stessa e non chi l’ attraversa.

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