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Ieri partigiani, oggi antifascisti!
Come abbiamo dimostrato nei fatti in questi anni l’antifascismo per noi non è un mero slogan da usare in campagna elettorale ma una pratica militante  da mettere in campo ogni qual volta un gruppo fascista pensi di poter attraversare le nostre piazze e i nostri quartieri seminando odio e disprezzo.
Hasta la Huelga siempre!
In questi anni che è tornata prepotentemente alla ribalta la questione ambientale abbiamo voluto portare l’attenzione sulle contraddizioni dell’Unibo occupando uno spazio inutilizzato all’interno dell’università al fine di creare uno spazio fisico di confronto sui temi dell’ecologia politica. Nonostante lo sgombero avvenuto in seguito la nostra lotta alla collusione delle istituzioni universitarie con mostri inquinanti come ENI non si ferma
Biji, biji Kurdistan!
Fondamentale al fine di poterci confrontare in concreto con un tipo di società alternativa a quella che viviamo quotidianamente è stata la relazione con l’esperienza del confederalismo democratico del Kurdistan al fianco del quale ci siamo schierato ogni qual volta esso è stato attaccato, facendo parlare i nostri muri e le nostre piazze dei martiri morti contro il fascismo dell’ISIS e della Turchia di Erdogan.
Insieme siam partite, insieme torneremo, Non una di meno!
Importante è stato in questi anni il movimento NUDM che ha attraversato molti ambiti di lotta tra i quali l’università portando alla ribalta le istanze femminista e di genere per combattere il patriarcato ancora presente al fine di sradicarlo per sempre dalle nostre vite.
Piazza Verdi, Piazza letteraria
Da tre anni abbiamo arricchito il Batti il tuo tempo festival, il nostro festival di autogestione e controcultura dal basso nella zona universitaria bolognese, con un appuntamento che in questi anni ha portato sullo stesso palco decine di artisti, poeti, musicisti, teatranti sia gia affermati che alla prima esibizione, proponendo un modo alternativo di attraversare i nostri luoghi rispetto alle logiche di consumo imperanti.
27 Maggio 2013, la cacciata della polizia da Piazza Verdi!
La cacciata della polizia da Piazza Verdi nel maggio 2013 arrivó alla fine di un mese di duri scontri che avevano visto il CUA opporsi al tentativo, attuato tramite le cariche della celere, di proibire l’amplificazione nelle assemblee in Piazza Verdi, da sempre territorio antagonista e ribelle, allergico ai regolamenti che qualche burocrate pensa di potervi applicare per regolamentarla.
Reclaim the streets!
Per noi la pratica della riappropriazione di spazi e tempi è fondamentale per rompere la routine in cui ci vorrebbero semplici fruitori di servizi senza capacità critica.
Per questo le occupazioni serali di Via Zamboni e sono momenti nel quale gli studenti diventano protagonisti autogestendo gli spazi dell’università senza bisogno di deleghe istituzionali e creando controcultura dal basso.
8 Novembre 2015, Bologna difesa contro l’invasione leghista!
Quando Salvini decise nel 2015 di fare la sua passerella in piazza Maggiore non pensava di certo che avrebbe trovato un muro umano fatto di studenti e studentesse che insieme ad altri soggetti che vivevano come un intollerabile provocazione la presenza del capo della lega nel cuore della Bologna meticcia, diedero vita ad un intensa giornata di lotta resistendo a numerose cariche su ponte Stalingrado ed arrivando alla sera alla conquista e liberazione di piazza Maggiore.
Contro il caro affitti, studentato occupato Taksim!
Per rispondere al cronico problema della ricerca di un posto letto dignitoso e ad un prezzo abbordabile che affligge gli studenti che vengono a vivere a Bologna nel 2013 e nel 2014 in via Zanolini ed in via Irnerio occupammo due stabili lasciati inutilizzati da decenni dedicando a loro il nome della piazza insorgente turca di Taksim. (Ph. Michele Lapini)
No ai tornelli all’università di Bologna!
Alla decisione del rettore Ubertini di installare un svilente meccanismo di controllo all’ingresso della biblioteca di via Zamboni 36 al fine di snaturare quello che fino a quel momento era stato un luogo di aggregazione, socialità e lotta oltre che studio, gli student* reagirono smontando tali “tornelli”, decisione alla quale seguì la chiusura della biblioteca da parte dell’università.
Gli student* decisero allora di occupare la biblioteca autogestendola ma l’irruzione della celere che portò oltre che al ferimento di alcuni studenti anche alla parziale distruzione dell’aula studio alla quale si reagì con una serata di lotta che attraversò la zona universitaria e ad una lunga campagna di mobilitazione durata alcuni mesi che portò alla riapertura della biblioteca di Zamboni 36 senza i famigerati “tornelli”.
Contro la mensa più cara d’Italia!
A seguito della militarizzazione della mensa dell’università di Bologna per impedire le autoriduzioni che permettevano agli student* di poter usufruire di un pasto completo ad un giusto prezzo, ci fu nell’autunno 2016 un mese di intense mobilitazioni quotidiane al fine di ottenere una diminuzione del costo dei pasti in mensa con cortei, presidi e pranzi popolari che vennero duramente repressi dall’apparato poliziesco messo in campo da questura e Unibo.
No TAV fino alla vittoria!
Fin dall’escalation della violenza poliziesca contro la popolazione della Val Susa ci siamo sempre schierati a fianco di essa contro questa grande opera portatrice di devastazione. A Bologna vennero occupati i binari della stazione ferroviaria dopo alcuni scontri con la celere per protestare a seguito del ferimento di Luca Abbà nel 2010, inoltre per alcuni anni nella stessa piazza Verdi comparve un murales che celebrava la resistenza di quella terra ribelle.
30 novembre 2010, blocchiamo tutto!
Un’incredibile giornata di lotta caratterizzò la città di Bologna il 30 novembre 2010 quando oltre 15000 studenti scesero in piazza per manifestare la loro opposizione alla riforma Gelmini andando ad occupare l’autostrada con uno dei cortei più imponenti che si ricordano e tentando in seguito di occupare i binari della stazione ferroviaria andandosi a scontrare con le forze dell’ordine.

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