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Autodeterminazione e libertà sessuali

In questa rubrica ci piacerebbe parlare di un tema che, soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo, chius_ nelle proprie case, è sulle dita di molt_ ma che purtroppo non gode di una buona fama: la libertà sessuale dei nostri corpi e come sperimentare pratiche e costruzione di immaginari che possano renderci tutt_ veramente consapevoli e che ci diano la possibilità di autodeterminarci.
Non c’è alcuna verità se non quella dei corpi che desiderano liberamente: viviamo in una società dove la morale si lega in maniera imperante all’immaginario culturale e politico imposto. Siamo stat_ educat_ a concepire il desiderio come un connotato dissociato da quello di atto e piacere e il desiderio femminile descritto, cantato, parlato ed esasperato come fine, gentile, posato si scontra con quella che è la realtà di un vivente poliforme, in cui si esprimono soggettività differenti. Crediamo non esista un desiderio ed un piacere dominante ma, al contrario, vorremmo costruire gli spazi e i percorsi collettivi che ci permettano di decidere liberamente quali siano i desideri che vorremmo ognun_ esprimere.

Come liberare la sessualità da connotati morali?

Ci scagliamo contro tutte quelle morali che impongono alla donna e alle soggettività che esulano dalla normazione sociale di rendersi complici di una spettacolarizzazione dei propri corpi: l’essere consapevoli della propria immagine e del desiderio di espressione e autodeterminazione del proprio corpo non deve essere scambiata come giustificazione a atti predatori che minano la fiducia e il consenso di ognun_ Il revenge porn e le pubblicità violente e aggressive, dove ad essere narrata come uniformante è l’immagine di una donna sottomessa e domita, fanno parte della stessa cultura patriarcale responsabile di meccanismi di dominio che rivelano una violenza strutturale.
Ci chiediamo e vogliamo chiedere a tutt_ voi dove si colloca la linea tra erotico e pornografico e se siamo consapevoli dello stigma che aliena entrambi i campi a una dimensione erotica pubblica, lecita e intellettualizzata ed un contenuto pornografico privato e illegale, carnale e svilente.
Auspichiamo ad un cambiamento dell’immaginario culturale: non è più accettabile che certe pratiche sessuali vengano ritenute come impure perchè ancora soffriamo di retaggi culturali ispirati a ideali cristiani in cui la rinuncia al piacere carnale e la castità, percepiti come virtù, hanno scritto le linee di condotta sessuali per anni.


L’autodeterminazione dei corpi è legata in maniera inscindibile a quella sessuale. Forti e consapevoli che questa è stata storicamente negata dai governi di turno perchè espressione di istanze sociali legate alla razza, alla classe sociale meno abbiente, alla naturalizzazione dei generi entro rapporti di potere che si consolidano in dinamiche precise di gestione di ciò che è socialmente accettato, dove a figurare e a determinare le soggettività devianti in netta opposizione a quelli socialmente conformi è un’indicazione culturale e moralmente convalidata. Secondo questa logica non è così strano pensare come nel tempo si siano costruite le visioni di soggettività sessuali anormali e quindi non degne di godere di diritti e privilegi i quali sono storicamente appartenuti a classi sociali precise: bianchi, ricchi, etero… con un corollario di determinati stigmi che ruotano attorno a queste figure.

Ci chiediamo come sovvertire queste definizioni di costrizione dei corpi e come invadere e strappare il campo d’azione dell’immaginario per aiutarci a vicenda nel renderci libere e nel costruire la possibilità di essere consapevoli di ciò che siamo indipendentemente da cosa ci eccita, con chi scopiamo e se ci guadagniamo.


Come superare gli stigmi della pornografia e come ambire ad un immaginario culturale consapevole circa la dimensione della sessualità?
Il porno convenzionale e tutte le piattaforme che permettono a qualsiasi utente di fruirne gratuitamente nasconde lo sfruttamento di paghe non adeguate, rapporti di dominazione dove le donne sono spesso subalterne e in posizione di sottomissione rispetto l’uomo. Non vogliamo condannare chi utilizza canali mainstream come pornhub, in cui purtroppo la violenza patriarcale è manifesta (sono noti i casi di video amatoriali di revenge porn o comunque pubblicati senza il consenso dei soggetti ritratti che fanno parte del contenitore di certe piattaforme) ma siamo qui per darci gli strumenti per conoscere ed esplorare il porno consapevole, capace di veicolare istanze politiche dando voce a realtà generalmente silenziate nel porno convenzionale e di operare nel senso della disarticolazione di pratiche, simboli e repertori visivi dell’eterosessualità per crearne di nuovi e molteplici. Ci sembra fondamentale rivendicare non solo un cambiamento d’immaginario ma tenere alta l’attenzione sui diritti di chi lavora in questi ambiti; la rivendicazione di diritti circa salari e condizioni lavorative dignitose di chi lavora nell’industria pornografica e nell’ambito lavorativo del sex work è un tema su cui spesso si scivola in moralismi eppure le richieste sono le stesse assimilabili a tutti gli ambiti lavorativi delle professioni salariate.

Fatte le giuste premesse e considerazioni, vogliamo proporvi una rubrica incentrata sui nostri desideri, su quelli che vorremmo esplorare e su quelli inesplorati, sulla sessualità e la possibilità di costruzione di immaginari che rispecchino la moltitudine delle nostre soggettività, senza piegarci a narrazioni dominanti, eteronormanti e patriarcali.
Letteratura erotica, porno consapevole, sessualità e taboo, miti e immaginari, sex toys e ..siamo apert_ a suggerimenti: al momento un nostro team di attiviste e militanti stanno sondando l’internet sfera per regalarvi emozioni e consigli il più consapevoli possibili ma se avete idee o semplicemente volete confrontarvi con noi sugli argomenti che andremo a proporvi, scriveteci!

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