Nella giornata di ieri un grande corteo femminista e antifascista ha attraversato le strade del centro storico di Bologna al fianco della rivoluzione del Rojava.
Un corteo fatto di donne e uomini curd*, collettivi e associazioni provenienti anche da altre città che con gioia e determinazione ha rilanciato il grido rivoluzionario di una società fondata sul protagonsimo e la libertà delle donne. Contro la violenza patriarcale e in ricordo di Sakine, Fidan e Leyla, compagne uccise a Parigi da sicari turchi il 9 gennaio 2013, in testa al corteo ha riecheggiato la performance del “violador en tu camino”, oggi rideclinata sulla lotta e la resistenza delle donne curde.
Dopo le grandi mobilitazioni cittadine contro il vile attacco del regime fascista di Erdogan, al grido di “Jin Jiyan Azadì” (“Donna vita libertà”) in tantissim abbiamo ribadito la nostra solidarietà e complicità con l’esperienza del confederalismo democratico, femminista ed ecologista, nella Siria del Nord e dell’Est. Un’esperienza che la Turchia, nell’indifferenza delle grandi potenze mondiali e della comunità europea, sta tentando di distruggere attuando una vera e propria pulizia etnica, con violenze brutali da parte delle truppe regolari e delle milizie jihadiste. Siamo sces* in piazza ancora una volta per il ritiro dell’esercito turco e l’autodeterminazione dei popoli in Siria, il boicottaggio economico e politico del regime di Erdogan, lo stop alla vendita di armi da parte di Italia e Europa alla Turchia e per il processo di pace e democrazia in Rojava.
Con il cuore anche a Torino, abbiamo espresso sostegno e solidarietà a Eddi, Paolo e Jacopo, vittime del provvedimento liberticida della sorveglianza speciale per aver combattuto l’Isis e lottato al fianco del popolo curdo, e a Nicoletta, ora in carcere per aver lottato a viso aperto in difesa della propria terra con il movimento NoTav.