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Arrestato Sami, attivista di Youth of Sumud

Le notizie dalla Palestina arrivano a singhiozzo, nessun media mainstream parla realmente di quali atrocità commetta ogni giorno lo stato fascista di Israele, dipinto sempre in maniera idilliaca, al momento al centro dell’attenzione per la rapidità nella distribuzione dei vaccini, negati alla comunità palestinese.

Ogni giorno vengono arrestate e malmenate persone di tutte le età dall’esercito israeliano, case e insediamenti distrutti per lasciar spazio ai coloni, chiunque denunci a gran voce le violenze subite dal popolo palestinese viene immediatamente intercettato, poi torturato, come Sami Hureini, ennesimo obiettivo della violenta repressione del governo fascista di Netanyahu.

Sami, attivista di 23 anni è stato arrestato la notte dell’8 gennaio, nel villaggio di Attuwani, tra le colline a sud di Hebron, per aver organizzato una manifestazione di protesta per il ferimento di Harun del villaggio di Arekeez, colpito al collo da un colpo di arma da fuoco di una soldatessa israeliana, sparatogli mentre cercava di difendere il proprio generatore elettrico dalla confisca. Il giovane è rimasto paralizzato e ora lotta tra la vita e la morte.

«Stanotte verremo a prenderti» sono le parole pronunciate da un soldato israeliano durante la manifestazione, così è stato, ad aspettarlo, sei jeep piene di militari.
Sami è stato ammanettato, bendato e portato nella colonia di Kiryat Arba, dove è stato interrogato per sei ore, martedì verrà giudicato nel carcere di Ofer.

Da anni, Sami e la sua famiglia e tutt* le/gli attivist* di Youth of Sumud, di cui lui è tra i fondatori, lottano per l’autodeterminazione del popolo palestinese, riappropriandosi delle proprie terre e resistendo agli attacchi e ai soprusi dell’esercito israeliano.

Israele ha paura di chi come Sami palesa l’ingiustizia dell’occupazione militare e cerca di decostruire la propaganda israeliana. Per questo sistematicamente decide di soffocare con la violenza qualsiasi forma di ribellione e resistenza, è successo anche a Nabi Saleh con l’arresto e la condanna di Ahed Tamimi e di tutt* giovan* del villaggio.

Noi esprimiamo massima solidarietà, complicità e vicinanza a Sami, al ferito e a tutte/i le/gli attivist* di Youth of Sumud, con cui abbiamo avuto il piacere di organizzare a Bologna, assieme ad Ucai, un’iniziativa di presentazione e dibattito su ciò che da anni fanno ogni giorno per liberare la loro terra dalle mani colonialiste di Israele.

Sempre al fianco di chi lotta per liberare i popoli e i territori! Sappiamo che non basterà nemmeno questo ennesimo attacco per fermare Youth Of Sumud / شباب صمود (https://www.facebook.com/youthofsumud) e tutta la resistenza palestinese! La lotta non si ferma!

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