Stamattina, alle prime luci dell’alba, a Piacenza, c’è stato l’ennesimo attacco al movimento di classe emiliano, segnando di fatto, il sodalizio senza fine tra le forze dell’ordine e i padroni.
Divers* operai* della Tnt sono stat* portat* in questura, le loro case perquisite, due compagni del SiCobas, Carlo e Arafat, sono agli arresti domiciliari, ci sono 5 divieti di dimora, almeno 6 avvisi di revoca del permesso di soggiorno, 21 indagat* a cui potrebbero spettare misure di sorveglianza speciale, misure repressive di una violenza inaudita nei confronti di una manifestazione, durante la quale una carica unilaterale della celere ha cominciato a sparare lacrimogeni ad altezza d’uomo.
Al danno, si aggiunge anche la beffa, saranno costretti a pagare una multa salatissima di circa 13.000 euro per aver fatto degli assembramenti, dimostrando il paradosso dietro le regolamentazioni sugli assembramenti che diventano punibili solo se fatti da operai che chiedono i diritti che sono stati loro sottratti, mentre sul luogo di lavoro sono ben accetti.
È palese che si tratti di un attacco che va al di là di punizioni indoviduali, ma piuttosto di una rappresaglia contro tutto ciò che il movimento operaio piacentino e non solo ha posto in essere negli anni: solidarietà, riscatto, antirazzismo, antisessismo e libertà. Tutto ciò non si fa intimidire dalle vili gesta di questi giorni e dalla criminalizzazione costante di compagn* che ogni giorno mettono i propri corpi in prima linea nella lotta allo sfruttamento e alle ingiustizie sociali.
Tutto ciò che si è costruito fino ad adesso non è scalfito di un solo centimetro dal sistema repressivo, braccio armato del modello di sviluppo che sfrutta, estrae, confina e distrugge!
A* compagn* colpit* da queste forme di repressione va tutta nostra solidarietà,
Carlo e Arafat liberi subito! Tutt* liber*
Adelante!