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FOCUS #3: VITA IN STUDENTATO

A Bologna, da tempo nelle mani di palazzinari e speculatori, trovare casa è sempre più difficile, i gruppi Facebook vengono presi d’assalto, un solo post può ricevere centinaia di commenti nel giro di pochissimo tempo, è una vera e propria odissea, fatta di costante ansia e di annunci imparati quasi a memoria, di turni di lavoro saltati per i colloqui con le agenzie immobiliari e di dormite sui divani di amici perché ormai le lezioni sono già cominciate ma la stanza sembra essere ancora un miraggio.

Il costo degli affitti si fa sempre più caro, sempre più inaccessibile, le domande aumentano vertiginosamente, sempre più alte rispetto all’offerta. Chi può, prima di gettare completamente la spugna, presenta domanda per un posto letto in studentato, nella speranza di poter in graduatoria .Il posto in studentato però non è assolutamente garantito, né va mai dato per sicuro, esistono infatti i famosi “idonei ma non beneficiari”, studenti che ha tutte le carte in regola per ricevere borsa di studio e/o il posto alloggio, ma che di fatto, per mancanza di fondi stanziati dalla regione, non può usufruire di tali diritti, limitandosi a godere dell’esonero delle tasse.

Una volta in graduatoria, dopo il primo impatto, spesso decisamente traumatico, con la giungla burocratica di ER-GO, non bisogna cantare vittoria troppo presto, per poter godere del posto in studentato non basta rientrare nei requisiti di reddito: è anche vincolato al raggiungimento di un determinato numero di CFU, necessari, tra l’altro per il mantenimento della borsa di studio, di cui una parte viene destinata al pagamento dell’affitto.

Qualora l* student* non riuscisse a rientrare nel numero minimo di CFU richiesti, dovrà pagare l’affitto. La vita in studentato spesso dipinta come idilliaca e di cui viene esaltato l’aspetto collettivo, gli studentati sono a tutti gli effetti anche luoghi di aggregazione e socialità, ha una serie di aspetti negativi. L’idea stessa alla base di studentato, un edificio abitato unicamente da studenti, magari situato lontano dal centro e dalla zona universitaria, ha di per sé una natura particolarmente ghettizzante, un dormitorio asettico e opprimente.

I ritmi di chi vive in studentato sono scanditi da ansia costante, la paura di perdere il posto letto, di pagare una spesa improvvisa, magari proprio quella dell’affitto, perché non si è riusciti a passare un esame, ti divora lentamente, in questa matta corsa dietro ai CFU, con la pressione del merito sulle spalle, peso spesso quasi insostenibile, da poter da soli sulle proprie spalle. In un contesto del genere, tra affitti sempre più cari e pochi investimenti per il diritto allo studio, la costruzione di nuovi alloggi per studenti, da sempre investimento sicuro in una città universitaria, fa sempre più gola, anche e soprattutto ad investitori stranieri. Negli ultimi anni, diverse città italiane, tra cui Bologna, hanno visto la costruzione di nuovi studentati di lusso, accolti con estremo piacere e benevolenza, spacciati come la soluzione alla crisi abitativa, peccato, però, che il costo di singola possa tranquillamente arrivare ad 800 euro, prezzo inaccessibile per tant* di noi.

La situazione si sta polarizzando ad una velocità impressionante : da un lato avremo gli studenti con un reddito basso che avranno accesso agli studentati convenzionati, costretti ad accettare un alloggio asettico, piccolo, da condividere magari con altre persone, costrett* a barcamenarsi tra lavoro ed università per poter vivere in una delle città più care di Italia, a suon di sacrifici costanti, dall’altro chi potrà permettersi un posto in uno studentato di lusso, da tutto questo sono completamente esclusi coloro che hanno un reddito medio, costrett* ad affrontare un mercato sempre più spietato.

Siamo stuf* di una vita scandita da ansia, da sacrifici costanti, dal senso di colpa, costrett* a vivere in topaie anguste, proposte a cifre spropositate, vogliamo che la nostra permanenza qui siamo felice, bella, degna di essere vissuta!

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