Univer-città: quale Bologna desideriamo?

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Univer-città: quale Bologna desideriamo?

8 Ottobre, 2021 @ 4:00 pm - 7:00 pm

Se c’è un dato di fatto che questo settembre, con le sue innumerevoli contraddizioni, ci ha dimostrato è che una nuova normalità ci attende alle porte delle nostre esistenze, e con lei tanti vecchi problemi riemergono mutando di forma e degli altri totalmente inediti vengono generati.
Con l’attenuarsi (si spera) della pandemia, e con le conseguenti e scaglionate riaperture, tanti dei grovigli che caratterizzano le difficoltà di vita nel contesto bolognese, sembrano tornare a martoriare la nostra quotidianità. Ritrovarsi costrettə a districarsi tra affitti alle stelle e lavori terribilmente precari, costrettə a rincorrere affannosamente sessioni di esami e di lauree, perseguitatə dall’ansia per un futuro che non sembra minimamente raggiungibile. Il tutto condito con un atavico senso di colpa, di inadeguatezza, di insufficienza, verso queste presunte possibilità dipinte come alla portata di chiunque ma di chiunque se lo meriti, si intende.
Ecco che il tema del merito, di questa dogmatica unzione divina, va a condizionare qualsiasi aspetto della nostra vita, dentro e fuori l’università: tanto se si è borsistə, con dei crediti da conseguire per continuare ad accedere all’erogazione dei fondi annuali, quanto se si pagano le tasse, con dei crediti da conseguire per non incombere in salatissimi fuoricorso; tanto se si vive in studentato, con degli standard di prestazione accademica da rispettare per difendere il proprio posto letto, quanto se si vive in degli appartamenti fatiscenti, rispetto a cui prezzi smodati imposti dal proprietario diventano una pesante imposizione del “vai e fatti sfruttare”.

Siamo stufə di questi continui ricatti, di questa vita condannata a stenti e privazioni, di questa sofferenza che ci è stata imposta per “poter raggiungere un mirabolante futuro”, di questo futuro che mai arriverà e che sinceramente neanche dispostə ad attendere. Su questa scia di considerazioni troviamo oggi la forza di pretendere il presente, di pretendere una vita che non si limiti più all’accontentarsi dei blocchi di cemento grezzo chiamati studentati, in cui venire richiusə per tre lunghi anni con il solo imperativo di studiare. Vogliamo una metropoli a misura di tutte quelle soggettività rese invisibili sull’altare della produzione: tra chi studia notte e giorno per mantenere attiva la borsa, chi studia e lavora per potersi permettere di sopravvivere, chi viene sballottato tra lavori sottopagati senza alcuna garanzia. In una sola frase, siamo il precariato che sceglie di distruggere gli impacchettamenti monolitici in cui si sente rinchiuso, per diventare finalmente protagonista della propria vita e della propria città!

Ritroviamoci tuttə venerdì 8 alle 16.00 nelle aule di via Zamboni 38 per iniziare a cospirare assieme la risignificazione di Bologna, partendo dalla materialità delle nostre vite e arrivando fino ai desideri più profondi.

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