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Orban verso i pieni poteri: cavalcare l’onda della crisi pandemica

Pochi giorni fa, cavalcando l’onda dell’attuale crisi sanitaria, il parlamento ungherese ha approvato una legge che autorizza l’Esecutivo a governare tramite decreto e ad oltranza, senza essere sottoposto ad alcuna forma di supervisione. 
Sulla scia delle generali misure emergenziali, è in atto una vera e propria cristallizzazione del potere personalistico del premier Orban, che con quest’ultima legge segna la definitiva estromissione del parlamento dalla vita politica del Paese. Ma la genesi di questo regime populista ha radici ben più profonde rispetto all’epidemia mondiale di covid-19: dal 2010 infatti, con il tacito consenso di tutti i governi europei, Orban ha iniziato ad eliminare qualsiasi forma di bilanciamento del suo potere, aggiudicandosi quindi un’incondizionata maggioranza parlamentare e garantendo l’approvazione di ogni suo provvedimento senza ostacoli. Nella pratica, il decreto del 30 Marzo rappresenta l’opportunistico tentativo del premier di costituirsi come unico risolutore della crisi pandemica, una volta che quest’ultima sarà terminata di per sé, e di celare al contempo la disastrata situazione sanitaria in cui riversa l’Ungheria. 

Tramite la stessa legge sono stati introdotti due nuovi reati relativi alla gestione pubblica dell’emergenza sanitaria: <<chiunque diffonda informazioni false o distorte che interferiscano con “l’efficace protezione” della popolazione o crei in essa “allarme e agitazione” potrà subire una condanna fino a cinque anni di reclusione>>. E inoltre <<chiunque interferisca nell’esecuzione di ordini di quarantena o di isolamento potrà essere a sua volta punito con cinque anni di carcere, che diventeranno otto se quell’interferenza sarà causa di morte>>. La forte arbitrarietà dei due testi rende evidente come la preoccupazione principale del premier ungherese, una volta resosi protagonista di questo momento emergenziale, consista nell’eliminare alla radice qualsiasi possibilità di critica all’interno dell’opinione pubblica.  
Con questa nuova mossa Orban accentua e formalizza la natura profondamente autoritaria del suo governo, lasciando aperto un angoscioso punto interrogativo su quale sarà l’assetto politico dell’Ungheria non appena cesserà questo periodo di quarantena. 

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