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PANDEMIA: SINTOMI DI UNA CRISI ECOLOGICA GLOBALE.

Al via un ciclo di interventi in rete dentro e contro l’emergenza.

Quella che stiamo vivendo in questi mesi è una crisi dentro la crisi. L’epidemia coronavirus esplode in un momento in cui una crisi molto più profonda ha acuito tutte le sue fratture, già visibili da decine di anni: la crisi ambientale ed ecologica. A primo impatto, infatti, l’esplosione di questa pandemia può sembrare persino un segnale di ribellione da parte del vivente, stanco di essere assoggettato alla dominazione distruttiva del sistema non sostenibile in cui viviamo. Esso ha portato all’esasperazione diverse situazioni latenti di sfruttamento e appropriazione, rendendo evidente chi è che paga i costi di questa crisi: dagli operai che lavorano in fabbrica senza alcuna misura di sicurezza e che si stanno opponendo tramite scioperi spontanei e determinati alla costante prioritizzazione del profitto, alle donne e mamme sulle cui sole spalle è scaricato il compito di cura e riproduzione sociale, in assenza di una qualunque assistenza o copertura, passando per i lavoratori e le lavoratrici precari/e che devono sopportare a fatica i costi della vita, in assenza di alcun tipo di reddito garantito.

Sfruttamento di corpi e territori, estrattivismo sfrenato, sovrapproduzione di merci, colonizzazione, inquinamento atmosferico, innalzamento delle temperature, riduzione della biodiversità e non solo, sono le falle del sistema, che ad oggi non possono più essere ignorate e tantomeno risolte in esso.
La trasformazione degli ecosistemi e la distruzione della biodiversità ci mostra che patologie come il Covid-19 non sono contraddizioni esterne ma endogene al sistema. Perciò quella che stiamo attraversando ci risulta essere non solo una crisi nella crisi ma piuttosto una crisi dalla crisi. Ci è chiaro perciò che anche tutte le difficoltà che stanno sorgendo in questo momento di emergenza non erano altro che presenze latenti connaturate nelle politiche neoliberiste che hanno nel tempo reso più profonde le disuguaglianze, mettendo al primo posto sempre il profitto.
Per questo un ritorno alla cosiddetta “normalità” non può essere qualcosa a cui ambire, perchè fino ad oggi la normalità è stata lo sfruttamento forsennato della vita e dei territori, grazie ad un sistema strutturato sulla disuguaglianza e il dominio, incarnato dalla figura dell’uomo bianco, cis, europeo e cattolico.

Ciò di cui pensiamo sia necessario dotarsi in questo momento per riuscire ad affrontare adeguatamente la quarantena e il post-pandemia sono momenti di confronto (seppur virtuali) per riuscire a capire a fondo tutte le cause di questa crisi che è ambientale ed ecologica, valorizzare le esperienze che rappresentano reali alternative a questo modo di produzione e creare strumenti di lotta per poterne uscire tutt* insieme, senza lasciare indietro nessun*. Obiettivo numero uno: porre finalmente la salute, i corpi ed i territori, al primo posto!
Ciò che si può fare in questo momento è evidenziare le contraddizioni, agirle insieme, pretendere giustizia ambientale e sociale e prepararsi al dopo – una lunga lotta ci attende – avvalendoci delle armi di cui disponiamo da sempre, solidarietà e forza collettiva, ancora più determinati di prima.
Per iniziare abbiamo pensato ad un ciclo di interventi online con espert*, ricercatori e ricercatrici, professori e professoresse, compagni e compagne; per poterci dotare di strumenti di lettura delle realtà, adeguati ad affrontare la crisi globale, per riappropriarci di passato, presente e futuro in ogni loro sfumatura!

Noi vogliamo essere il vivente che si ribella contro quella “normalità” che sta rendendo il pianeta un luogo inospitale!
#PrimaLaSalute


Di seguito i primi interventi in programma (in diretta su facebook):

Mercoledì 8/04 ore 18:00
“Covid-19: Accumulazione del rischio e conflitti nel neoliberismo.”
Con Maura Benegiamo
Ricercatrice presso il Collège d’Études Mondialesc di Parigi

Venerdì 10/04 ore 18:00
“Taranto: Normalizzazzione del dolore e della morte.”
Con Michael Tortorella
Attivista Comitato di quartiere Città Vecchia Taranto

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