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CUA Bologna

Univer-City: critica della città che verrà

Cosa ci aspetta in futuro? Come sarà la città di Bologna per i prossimi anni senza turismo? Come cambierà la gestione dello spazio urbano? A chi saranno rivolte le prossime trasformazioni della città? Continueremo a dover restare in bilico sul rasoio della precarietà per tirare a campare? Questo ciclo di incontri non ha l’ambizioso obiettivo di predire il futuro ma si pone almeno quello di dare delle linee guida per arrivarci preparati.

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Obscene Talk – Polycarenze ep.1

Parliamo con Polycarenze di gelosia e società patriarcale: "A me non piace definire la gelosia come un sentimento allo stesso livello della rabbia, della tristezza, della felicità. Preferisco definirla come una risposta multifattoriale ad un evento che attiva poi una scaletta di emozioni"

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Obscene Talk – Agit Porn ep.2

Parliamo con Claudia Ska di corpi, sesso e sessualità nella loro dimensione "pubblica" - "E’ interessante questa cosa circa il privato e il pubblico: non ti stanno dicendo non fare questo non fare quest’altro, ti stanno dicendo dove lo puoi fare. Instagram in qualche modo non ti dice, per esempio: “non puoi farlo in assoluto, stai sbagliando” ma “questo non è lo spazio adatto a fare determinate cose, le puoi fare ma altrove”. [...] Quello che ho cercato di fare e che cerco di fare è di normalizzare il mio corpo e i miei desideri all’interno di una narrazione pubblica perché non li vedo pericolosi o offensivi."

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Pandemia: sintomi di una crisi ecologica globale #2

Martedì 14\O4 ore 18.3O”CURA E DISTANZIAMENTO SOCIALE IN TEMPI DI COVID19” con Marie Moïse (ricercatrice della rivista Jacobin Italia) e Dario Firenze (psicologo in formazione e attivista dello sportello #NONSEISOLA di Ri-Make )Il lavoro di cura intesa è quell’inisime di attività fondamentali per la riproduzione della società, ovvero tutte quelle …

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Voci dalla pandemia: Sud Italia, disabilità e didattica online

Quella che riportiamo di seguito è la voce di un’insegnante di sostegno lametina, Maria Anna, che lavora presso una scuola primaria di Catanzaro, capoluogo calabrese, cui quest’anno è stato affidato un bambino dallo spettro autistico molto grave, Antonio. Antonio è un bambino che più di ogni altra cosa ha necessità di relazioni umane, che ovviamente la didattica online esclude.

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