Home / CUA Bologna (page 15)

CUA Bologna

Voci dalla pandemia: tra Scozia e Italia, due mondi a confronto

La voce che ci racconta la propria esperienza oggi è quella di Giulia, studentessa italiana emigrata all’estero per intraprendere i suoi studi. Vive in Scozia e lì ha potuto sperimentare sulla propria pelle, e con non poco timore quella che è la strategia dell’immunità di gregge perseguita subito dopo la diffusione della pandemia nel Regno Unito. Paese che se, in un primo momento - cosa che purtroppo non stupisce - aveva voluto anteporre la produttività dell’economia alla salute della popolazione, ha dovuto poi arrendersi all’impossibilità di poter far finta che nulla stesse accadendo.

Read More »

My “sweet” quarantine #1

Pubblichiamo la testimonianza di un ragazzo, studente e lavoratore fuorisede che, come molti, non riesce a reperire libri di testo per dare esami o scrivere la tesi. I disagi dati da questa situazione sono molti e vari. Lui ha voluto condividere la sua esperienza

Read More »

DI COSA ABBIAMO BISOGNO

Dall'immagine che si vuole far uscire all'esterno, sembra che l'Università di Bologna abbia affrontato l'emergenza del coronavirus come se niente fosse, con la serietà, l'efficenza e la democrazia che contraddistinguono il "modello Emilia-Romagna" (basta! Sono cinquant'anni che ci raccontano questa balla). Bella, bellissima favola! Basta parlare pochi minuti con qualunque studente, studentessa ma anche docente per capire che si tratta, appunto, solo di una favola.

Read More »

Chtulucene: fare parenti, non figli! (Donna Haraway)

La Chtulucene, per come è intesa dalla Haraway, lega miriadi di temporalità e spazialità, così come miriadi di intra-attive entità in assemblaggio, incluse forme “più-che-umane”, “altro-umano”, “in-umano” e “umano-come-humus”. Secondo la Haraway solo attraverso un intenso impegno e lavoro collaborativo tra queste miriadi di soggetti sarà possibile che ricchi assemblaggi multi-specie fioriscano. In questo contesto, proprio come ci dice la Haraway, abbiamo bisogno di storie (e teorie) che siano grandi abbastanza da raccogliere le complessità di ogni spazio-temporalità, tenendo i confini aperti per imbatterci in nuove e vecchie sorprendenti connessioni. In questo senso, è di fondamentale importanza unire le forze col fine di ricostituire rifugi che rendano possibile recupero e ricomposizione biologica, culturale, politica e tecnologica, seppur tale processo dovrà includere perdite irreversibili.

Read More »

NON SUI NOSTRI CORPI!

Primo caso di Coronavirus nello stabilimento ArcelorMittal(TA). CHIUSURA IMMEDIATA DELL’EX ILVA E DI TUTTE LE FONTI CHE PRODUCONO SFRUTTAMENTO E PRECARIETA’, SOLIDARIZZANDO CON TUTTA LA COMUNITA’ SUBALTERNA, BASTA LAVORARE E MORIRE! E’ evidente che lo Stato d’emergenza sanitaria non è un dato oggettivo che riguarda tutta la comunità nazionale, bensì …

Read More »

“In ogni caso nessun rimorso” – Pino Cacucci

Jules Bonnot è immagine di una classe che lotta con le unghie e con i denti per rimanere a galla, ma rappresenta anche il desiderio di riscatto da un sistema di merda, che dalla merda è alimentato e la merda produce. “Avevo il diritto di viverla, quella felicità. Non me lo avete concesso. E allora, è stato peggio per me, peggio per voi, peggio per tutti... Dovrei rimpiangere quello che ho fatto? Forse. Ma non ho rimorsi. Rimpianti sì, ma in ogni caso nessun rimorso...”

Read More »

“Ida” di Katharina Adler

Questo romanzo dà voce ad una donna che, figlia del suo tempo, riesce in qualche modo ad opporvi un rifiuto. Dà voce ad una donna la cui storia è stata, più di tutte, raccontata da una voce maschile incapace di comprenderla e incapace di rispettarla nella sua autodeterminazione. Dà voce ad una donna segnata dalla società patriarcale ma, in parte anche inconsciamente forse, ribelle ad essa. Dà voce a quella sua rabbia e quel suo dolore che in vita non erano mai stati ascoltati. Ma soprattutto dà voce al suo “no”.

Read More »

A Pedro

In attesa dell'anniversario dell'uccisione di Francesco Lorusso dell'11 marzo, ci teniamo a ricordare un altro militante comunista ucciso dalla brutalità della forze dell'ordine italiane. Parliamo di Pietro Maria Greco, da tutti i compagni conosciuto come "Pedro", ammazzato nell'androne del palazzo dove risiedeva latitante a Trieste da uomini del Sisde (servizi segreti) il 9 marzo del 1985. Riportiamo una cronaca di quella giornata presa dal sito di controinformazione sulla repressione senzacensura.org

Read More »

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi